Dopo i lavori, che hanno portato alla riscoperta dei colori originari della Reggio settecentesca, la facciata della Chiesa del Cristo torna ad offrirsi ai passanti in tutta la sua scenografica eleganza, di gusto tardo barocco.

La facciata venne costruita a partire dal 1761 su progetto del reggiano Giovan Battista Cattani, detto Cavallari. Sul portale, sovrastato da una finestra sagomata con balaustra, sono presenti tre statue in marmo dello scultore veronese Angelo Finali (XVIII° secolo), rappresentanti le tre virtù (Fede, Speranza e Carità).

Il suo notevole impatto visivo è amplificato dall’andamento concavo e convesso degli elementi di facciata, di ricordo borrominiano, e gli sfondati creati dalle imponenti colonne d’ordine composito fanno percepire il nuovo valore spaziale dell’espressione barocca.

Il Cattani, che ha operato a livello locale, ha ottenuto così un mirabile risultato, unico a Reggio Emilia che trova corrispondenza nel S. Carlino alle Quattro Fontane a Roma, opera di Borromini.

Siamo di fronte ad un’architettura che, per importanza storica, supera i confini di Reggio Emilia e che ha tutte le potenzialità per entrare a pieno titolo nel filone del cosiddetto “borrominismo” internazionale del quale si ritrovano alcune significative espressioni in ambito europeo.

Le facciate dei palazzi rappresentano le quinte teatrali della scena urbana nella quale i cittadini sono primi attori. Partire dal restauro delle facciate dei Palazzi, rispettandone i colori originari, è un primo passo per rendere più accogliente la città e per favorire la rigenerazione del centro storico e la mobilità dolce, ri-mettendo l’uomo al centro.

Il progetto
Restauro scientifico della facciata

Luogo
Piazzale Roversi, Reggio Emilia

Anno di realizzazione
2018